(Vinci, 15 aprile 1452 – Amboise, 2 maggio 1519)

Leonardo di “ser Piero” da Vinci è stato un pittore, ingegnere e scienziato italiano; figlio illegittimo del notaio ser Piero, si trasferì a Firenze all’età di sedici anni dove trascorse dodici anni di sistematica formazione e intensa sperimentazione, entrando presto sotto la protezione del quasi coetaneo Lorenzo de’ Medici.
Dal 1482-83 fu a Milano, alla corte di Ludovico il Moro dove svolse intensa attività di pittore, lavorò a un monumento per Francesco Sforza, allestì apparati per feste e fu scenografo, ingegnere militare, consultato per problemi di architettura.
Lasciata Milano dopo la sconfitta di Ludovico il Moro (1500), si fermò a Mantova alla corte di Isabella d’Este, dove fu accolto con grande favore ricevendo richieste di opere di pittura per poi tornare a Firenze. Dal maggio 1502 al maggio 1503, quasi sempre al servizio del duca Valentino (Cesare Borgia), fece numerosi viaggi a Urbino, Rimini, Cesena, Pesaro, Cesenatico e in altre città delle Marche e della Romagna.
Dal 1505 al 1513 trascorse un periodo tra Milano e Firenze, in cui sotto la protezione di Luigi XII studiò l’idrografia della regione, progettò un palazzo, la cappella di S. Maria alla Fontana e il monumento equestre a G.G. Trivulzio. Deluso per l’esclusione dalle grandi opere del tempo a Roma si rifugiò nel castello di Cloux presso Amboise, dove morì nel 1519.
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Leonardo nel Montefeltro


Gli eventi politici e militari che sconvolsero la penisola italica all’inizio del XVI secolo portarono Leonardo nelle terre del Montefeltro e della Romagna al seguito del duca Cesare Borgia – figlio naturale di papa Alessandro VI – , detto il Valentino.
Leonardo assistette il 20 giugno 1502 a una delle più sanguinose e crudeli campagne dell’epoca – l’attacco a tradimento contro Urbino – e al saccheggio della magnifica biblioteca ducale. Rimase in questa città per circa un mese e qui conobbe, tra l’altro, il Machiavelli.
Cesare Borgia gli conferì tutti i poteri e l’ordine di restaurare le fortezze e i castelli del ducato; il 18 agosto gli fu consegnata la famosa lettera patente che lo nominava generale soprintendente di tutte le fortificazioni militari del territorio. A testimonianza della sua presenza nel territorio, come prova diretta del viaggio, resta il Codice “L” , un piccolo taccuino tascabile in cui Leonardo appuntava misure, impressioni, disegni e schizzi sulle città in cui soggiornò. Dagli studi sui codici di Leonardo risultarono tre disegni che rappresentano alcune parti del territorio del Montefeltro, precisamente la Valmarecchia e la valle del Senatello (Codice Arundel e Fogli di Windsor, oggi rispettivamente alla British Royal Library di Londra e nella Royal Collection del castello di Windsor).
Fu autore del dipinto più famoso e amato al mondo, La Gioconda (olio su tavola di pioppo che misura 77×53 cm – conservato al museo del Louvre a Parigi).