di Piero della Francesca (cm. 47 x 33, Galleria degli Uffizi, Firenze)

L'opera

Sul recto de Il “Dittico dei Duchi di Urbino” è raffigurato il ritratto di Federico da Montefeltro, figlio illegittimo (Gubbio 1422 - Ferrara 1482) di Guidantonio conte di Montefeltro e di Urbino. La figura è rappresentata di profilo, taglio che garantiva una notevole verosimiglianza e precisione nella resa dei particolari. Voluta così anche per nascondere la mancanza dell’occhio destro, che aveva perso durante un combattimento.

Storia e origine

Opera tra le più famose di Piero della Francesca, il doppio ritratto si inserisce nell’ambito del consolidato rapporto fra i duchi di Montefeltro e il Pittore, alla cui corte soggiornò ripetutamente, trovandosi a contatto con un ambiente colto, raffinato, che in breve tempo divenne uno dei più importanti centri culturali e artistici italiani.

Il confronto tra ieri e oggi

L’intero paesaggio corrisponde a una veduta, a volo d'uccello, dalla loc. Ca’ Mocetto sopra Urbania, che abbraccia un territorio che va dalla piana del Metauro, fino alla rupe del Peglio e, sullo sfondo, verso l’orizzonte s’intravede Sant’Angelo in Vado e l’Appennino tosco-marchigiano con la Massa Trabaria, l’Alpe della Luna, i Sassi Simone e Simoncello e il Carpegna. Il fiume Metauro si snoda lungo la piana tra campi coltivati e filari di alberi fino ad allargare il suo alveo per trasformarsi in un largo specchio d’acqua. Sulla sinistra del paesaggio dipinto, il fiume e il lago lambiscono la vasta e amena tenuta di caccia dei Signori Montefeltro: il Barco Ducale. In basso a sinistra, se Piero avesse dato qualche pennellata in più, avremmo potuto ammirare il Palazzo Ducale e l’antica città di Casteldurante. Alle spalle di Federico, sul lato destro del quadro, si può risalire la vallata, attraversando prati e boschi di abeti e “cerque” fino alla suggestiva, rupe del Peglio. Una straordinaria rappresentazione topografica intesa a mostrare fedelmente ogni minuzia della realtà.