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  • I BALCONI RINASCIMENTALI

    I BALCONI RINASCIMENTALI

I BALCONI RINASCIMENTALI

Sono spazi allestiti e fruibili che guardano verso panorami ineguagliabili. Rappresentano i luoghi in cui i grandi artisti rinascimentali hanno posato i loro sguardi, e da dove oggi noi possiamo riconoscere i famosi dipinti.
 I Balconi di Piero della Francesca
Si tratta di spazi panoramici, piccoli belvedere disseminati lungo le due strade che Piero percorreva per raggiungere i committenti a Urbino e a Rimini; paesaggi ancora intatti che è possibile ammirare grazie a “punti di avvistamento culturale”, con pannelli didattici in cui sono riprodotte le opere e le sovrapposizioni con il paesaggio attuale.
Sette balconi su sette “sfondi d’arte” che creano un Museo diffuso tra valli, colline, rupi e alti rilievi:
  • Il dittico dei Duchi di Urbino, Ritratto di Federico da Montefeltro (Galleria degli Uffizi – Firenze).
  • Il Dittico dei Duchi di Urbino, Ritratto di Battista Sforza (Galleria degli Uffizi – Firenze).
  • Il Dittico dei Duchi di Urbino, I Trionfi (Galleria degli Uffizi – Firenze).
  • San Gerolamo e un devoto (Galleria dell’Accademia – Venezia).
  • La Resurrezione (Museo Civico – Sansepolcro).
  • Il Battesimo di Cristo (National Gallery – Londra).
  • La Natività (National Gallery – Londra).
 I Vista Point della Gioconda 
OGNI RITRATTO SI IDENTIFICA COL PAESAGGIO- FONDALE
Dalla ricerca degli sfondi dipinti da Piero della Francesca e non solo,  emerge una regola generale sui paesaggi  che fanno da sfondo ai ritratti rinascimentali.
Ogni fondale ha un rapporto preciso con la persona ritratta.
Nel caso specifico del Dittico dei Duchi di Urbino, per esempio, la celebrazione del potere e del buongoverno del Duca di Montefeltro, viene tramandata ai posteri attraverso l’assemblaggio di tre sfondi distinti che, uniti ricompongono l’intero territorio del Ducato.
Nel caso della Gioconda, un’ipotetica Monna Lisa toscana, avrebbe dovuto avere alle sue spalle un paesaggio fiorentino. Le ricerche del Prof. Zapperi che confermano le ipotesi del Prof. Pedretti, già ipotizzate nel lontano 1954 negli Studi Vinciani, identificando la Gioconda con Pacifica Brandani, ribadisce la correttezza della teoria Borchia & Nesci (2012) sul rapporto Paesaggio-Ritratto.
Infatti, alla luce della loro scoperta, dietro Pacifica è rappresentata una veduta aerea del territorio del Montefeltro, terra d’origine della giovane dama Pacifica e di suo figlio Ippolito.
Ma non solo. Verso l’estremo confine nord del Ducato, c’era un’isola o enclave toscana che, da un punto di vista geografico-politico, compenetrava nel Montefeltro. Ebbene, Leonardo introdurrà nel fondale dipinto anche questo lembo toscano, terra di Giuliano de Medici. Ancora una volta la tesi Borchia & Nesci viene confermata  poiché
identifica il fondale con la dama ritratta e lo ricongiunge anche agli altri due protagonisti di questa singolare storia.
 Il Paesaggio, contenuto all’interno del dipinto più conosciuto al Mondo, non è certamente di facile comprensione, tenendo conto che abbraccia un territorio che, dalla Toscana, arriva fino al Monte Conero: l’intero Ducato di Urbino.
Attualmente, col contributo della Regione Emilia-Romagna e del Gal Montefeltro Sviluppo, ne sono stati realizzati due nel territorio di Pennabilli (RN) e Montecopiolo (PU): in loc. Il Roccione, e in loc. Monte Costagrande.
Questi primi due punti di osservazione raffigurano la parte destra del quadro, in particolare il primo tassello in basso mostra la zona del ponte sul fiume Marecchia  e l’abitato di Pennabilli.
E’ stata anche implementata una segnaletica a scopo culturale per meglio raggiungere i vista point.