Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come conte di Cagliostro, nacque a Palermo, personaggio misterioso e controverso per fama, aveva il gusto per l’occulto e per lo straordinario, la capacità di affascinare le menti, il desiderio di stupire, la convinzione di essere dotato di miracolosi poteri.

Fondò la prima Loggia Massonica di Rito Egiziano a Lione nel 1784 che si rifaceva al culto isiaco dei Faraoni.
La massoneria costituì un punto di congiunzione importante fra l’ermetismo magico e filoegiziano del Rinascimento con le prime manifestazioni dell’Illuminismo inglese.

Cagliostro fu medico e alchimista, praticando inizialmente una medicina popolare, girovagava per l’Italia girovagava per l’Italia con i suoi alambicchi nell’anonimato, usando l’alchimia come espediente.

Ma l’alchimista e il mistero, una sorta di mago che tenta di trasformare e manipolare la natura, configurava ancora a quei tempi come una sorta di eresia che tendeva a violare un ordine naturale voluto da Dio.
Venne perciò condannato da una sentenza della Santa Inquisizione al carcere perpetuo (in attesa di ravvedimento) e rinchiuso nella rocca di San Leo.

E’ ricorrente ancor oggi, tra i vecchi di San Leo, la storia che Cagliostro appaia all’imbrunire, nelle notti senza luna, sugli spalti del Forte, o che si possano ascoltare, nottetempo, strani rumori provenienti dalla sua cella.