Era la sera del 1° novembre del 1970 quando accadde uno straordinario fenomeno a portare alla ribalta delle cronache la piccola cittadina di Carpegna.

Quella sera, all’interno della chiesa parrocchiale di San Nicolò al centro del paese, due frati francescani della parrocchia chiacchieravano quando all’improvviso e senza alcuna ragione udirono i rintocchi della più piccola delle quattro campane del loro campanile, il cosiddetto Cendìno, usato per richiamare i parrocchiani alla messa.

Superato il momentaneo stupore, i frati chiesero agli altri fratelli dell’inusuale evento ma nessuno sapeva ed aveva sentito nulla, e il tempestivo controllo alla cella campanaria, trovata chiusa a chiave, rivelo alcunché.

Il fenomeno si ripete più volte in quella sera e nei giorni successivi, ma ciò che più sconcertava era che se si usciva dalla stanza dove si udiva lo scampanio, nulla più si percepiva, neanche l’accenno di un’eco, nonostante le porte aperte.

All’indomani, il 2 novembre, giorno dei morti, la campana si fece udire all’esterno, lasciando allibiti i presenti che si apprestavano ad assistere alla messa: tutti poterono constatare che la campana suonava eppure era perfettamente immobile.
I giorni successivi anche la seconda e la terza campana si fecero sentire.

Nel gennaio del 1971 la terza delle quattro, la Campana a Morto, iniziò a far sentire i suoi lugubri rintocchi, e nel giro di pochi giorni si constato un fatto lugubre: ad ogni serie di rintocchi si verificava il decesso di un abitante del paese.
La quarta non fu mai udita e rimase quasi presagio di sventura qualora avesse suonato.

Tecnici del suono con numerose apparecchiature, rilevarono che il suono misterioso era identico a quello reale delle campane, ma nessuno seppe mai spiegare il fenomeno.
Poi, con il finire dell’anno successivo, il fenomeno si diradò e cadde nell’oblio con il corso degli anni.

Trucco o fenomeno inspiegabile forse non si saprà mai, e il mistero è destinato a rimanere tale per sempre.