Il piccolo borgo di Maiolo è un comune montano a 590 m.s.l.m che si trova sulle pendici settentrionali del monte Carpegna affacciandosi sulla Valmarecchia.

Fino al 1700, l’antica Maiolo fu un paese popolato e fiorente, sormontato da una poderosa rocca circondata da mura e da torrioni, che ne facevano un punto strategico lungo la Valmarecchia.
La funzione strategica del sistema fortificato di Maiolo fu pienamente valorizzata dai Duchi di Urbino, che ammodernarono e potenziarono i manufatti e con ciò la Comunità stessa fu privilegiata dall’attenzione e dalla protezione del Governo.

Si racconta che il 28 maggio del 1700 si abbatté sul paese un diluvio che durò quaranta ore ininterrotte; una cronaca manoscritta del 1737, conservata nella Biblioteca Gambalunghiana, recitava «staccossi dal monte il terreno ove era posta questa nostra terra, e rovinò tutto sottosopra, restando solo quattro piccole case verso tramontana, restando sotto le rovine della medesima morti gran parte degli abitanti».

Fu una sciagura conosciuta in tutto il Montefeltro e, come succedeva in questi casi, le credenze popolari attribuirono questo ad una punizione divina.
Si narrava infatti che nella rocca di Maiolo si praticasse il “ballo angelico”, profanando la quaresima, periodo di penitenza, castità e digiuno, finché un giorno apparve un angelo che annunciò una terribile punizione.

Dell’antica cittadina oggi rimangono sulla sommità del monte solo due possenti torrioni poligonali, dai quali si domina tutta la vallata del Marecchia.
Oggi Maiolo conserva il suo borgo e le sue vecchie case contadine, offrendo ai visitatori la bellezza dei suoi panorami che spaziano dal Monte Fumaiolo all’Alpe della Luna, al Monte Carpegna, ai torrioni di San Leo, alle torri di San Marino sino al mare.

Il borgo di Maiolo è famoso anche per il suo caratteristico pane, prodotto con farine locali e con metodi tradizionali, al quale viene dedicata a fine giugno un’apposita fiera annuale, la Festa del Pane.