Sassofeltrio è un piccolo borgo nell’entroterra appenninico romagnolo a pochi chilometri di distanza da San Marino, ai margini della media valle del fiume Conca.

Il paese sorge su uno sperone di roccia gessosa, fatta di infinite scaglie argentate che riflettono i raggi del sole e assorbono i raggi della luna: gli antichi credevano che tali pietre avessero un potere magico, per fare indurire il cuore degli uomini.

Sassofeltrio ha una storia antica che affonda le sue radici nei primi secoli del basso medioevo.
Appartenne ai Malatesta di Rimini e dovette difendersi strenuamente dagli attacchi dei Montefeltro, signori di Urbino, sino a quando fu conquistato nel XV secolo proprio dal duca di Urbino Federico di Montefeltro.

Il passaggio sotto i Montefeltro fu contrassegnato dalla costruzione di una nuova rocca progettata dal famoso architetto senese Francesco di Giorgio Martini, che più di qualunque altro segno gli stili architettonici delle strutture militari dell’epoca.

Il centro storico di Sassofeltrio, cinto dalla cortina allungata delle mura castellane, sembra quasi una gigantesca nave che emerge dall’ argilla e si protende verso il mare, come per un varo pietrificato da un incantesimo.
Su quella specie di ponte di comando, verso poppa c’era una potente rocca malatestiana.
Gli stemmi di questi signori sono ancora visibili un pò ovunque.

Nei pressi di Sassofeltrio, in località Valle S. Anastasio, è presente una nota sorgente di acque termali curative, La Fonte del Beato Alberico.
Questo luogo possiede una particolarità: rivolgendo le spalle alla fonte dalla cannella di destra esce acqua definibile “normale”, ma da quella di sinistra, esce acqua sulfurea dal caratteristico odore e sapore di zolfo. La leggenda narra che questa fonte rappresenti la dualità insita nel mondo tra bene e male.